martedì 2 agosto 2011

Etiopia - luglio 2011

A Ruwasa il mondo non c’è più, siamo andati oltre.
Passo il tempo a tentare di capire la realtà di quella gente, di tanta, troppa gente che come loro sono oltre i margini del mondo, aldilà dell’immaginazione. Chi parte da qui ed arriva oltre, scavalca con un salto tutto e trova un mondo capovolto, si trova a testa in giù a pensare cosa non funziona…chi non funziona.
La vita va avanti, ma ti entra dentro la consapevolezza che ti fa dire che quel tipo di vita non può essere considerato dignitoso. Sono andato oltre il mondo, non è la prima volta, ma come la prima volta ne resto sbalordito. Chi riuscirebbe a vivere così? Solo chi l’ha sempre fatto con estrema dignità/rassegnazione e chi capisce che è sempre stato così e sempre sarà così.
Non c’è niente di nuovo sotto il sole!
E noi? Che cosa possiamo fare?
Nel mondo capovolto possiamo ribaltare il tavolo e cominciare a spostare l’ordine, cambiare visuale, nel silenzio, senza la pretesa di riuscire a cambiare qualcosa, o di cambiare gli altri, con la certezza di cambiare noi stessi.



Alfabeto di viaggio

A come Addis Abeba
Tutte le avventure etiopi iniziano qui. L’aeroporto d’arrivo in Etiopia è sempre Addis Abeba. Quest’anno, a metà luglio, mi accoglie con 14°C e pioggia. A Udine sono partito con 35°C e sole cocente. Della serie: vado a rinfrescarmi in Africa!

B come bovini
Mai viste tante mucche in un colpo solo! Tante, tantissime nelle sconfinate praterie di Ruwasa e dintorni. Assieme a capre e pecore punteggiano il paesaggio e camminano lentamente nutrendosi con calma di erba fresca.

C come confini
Ne ho visti due in poche ore. Etiopia/Sudan e Etiopia/Eritrea distanti in linea d’aria poche decine di chilometri. Tra Etiopia e Sudan un grosso pneumatico di camion in mezzo alla strada sterrata divide i due paesi, i due soldati di guardia al confine condividono la stessa capannina in legno e paglia. Tra Etiopia ed Eritrea c’è guerra fredda. Il confine è in mezzo al fiume, le due rive contrapposte sono “impreziosite” da filo spinato presidiato dalle due fazioni contrapposte che si guardano faccia a faccia…come nel gioco dei soldatini

D come doccia
Un secchio d’acqua e una brocca, queste sono le docce etiopi. Se ce ne ricordassimo anche noi quando facciamo la doccia in Italia forse sprecheremo meno acqua.

E come Ethiopian Airlines
Voli internazionali e voli interni tutti con la compagnia aerea etiope. Buoni aerei, ottimo equipaggio, peccato per un volo annullato e per la mancanza di organizzazione nel trovare una soluzione alternativa.
Voto: 6 e mezzo di stima!

F come fame
Quando arrivi in zone che toccano i 42°C all’ombra pensi che bevendo spesso si possa far fronte al caldo. Con mia sorpresa mi sono accorto che era necessario anche mangiare abbondantemente. Una sensazione di fame ti assaliva durante tutto l’arco della giornata. Il corpo (non abituato a quel clima) richiedeva costantemente di essere alimentato per superare uno sforzo supplementare mai provato prima! E’ ancora più sorprendente la capacità di adattamento e di sopravvivenza delle persone del posto al clima e alla scarsità alimentare!

G come Gondar
La città storica dell’Etiopia, meta di turisti e bella da visitare. Tempo di permanenza: mezz’ora.
Il tempo di trovare un posto in aereo per Addis Abeba, di raggiungere l’aeroporto in fretta e furia e via…Ciao ciao Gondar sarà per la prossima volta!

H come Humera
Per la prima volta visito questa città all’estremo nord-ovest del paese. Dista 70 km dal nostro villaggio di Ruwasa e pochi metri da due confini. Poche infrastrutture, povertà assoluta, confine chiuso con l’Eritrea, unico sbocco i mercati sudanesi…

I come inaugurazione
Il centro di Adigrat, l’asilo di Ruwasa e anche il volo inaugurale da Milano ad Addis Abeba. E’ stato proprio il viaggio delle inaugurazioni!

L come lentezza
Parola che non esiste in Italia, fondamentale in Etiopia. Tutto si fa con grande calma, senza fretta, e non si può cambiare questo ciclo naturale della vita. Ed è giusto così. Vivere con lentezza ci fa apprezzare meglio la vita, il rapporto con gli altri e anche con noi stessi.

M come malaria
Il nord-ovest dell’Etiopia è zona malarica, lo si vede anche negli occhi della gente…e le strutture sanitarie sono pochissime.

N come notti
Stellate o piovose, calde a Ruwasa o fresche ad Adigrat comunque stupende. La notte etiope è carica di fascino. Silenzio e buio ti invitano alla calma e alla pace interiore. Dormire diventa un dettaglio.

O come orologio
Quando arrivi in Etiopia, non serve l’orologio. L’unica utilità è quando devi spostarti con l’aereo. Per il resto là il tempo si misura in vita vissuta!

P come pioggia
Torrenziale a Ruwasa. La stagione delle piogge mi ha fatto capire che quando la natura fa il suo corso, dobbiamo lasciarla fare! Poco importa se il volo di ritorno è stato cancellato, ne riparleremo domani…intanto lasciamo piovere.

Q come quando…
Quando uscirà dalla povertà l’Etiopia? Credo mai! Ci sono troppi interessi che fanno si che questo ed altri paesi rimangano nella povertà! Noi nel nostro piccolo un po’ però “dobbiamo” fare qualcosa. Andare, vedere, ascoltare con discrezione la voce della gente. Condividere la vita con queste persone e cercare di permettere una esistenza dignitosa laddove possiamo…

R come Ruwasa
Emozioni pure. Da vivere. Da vedere e rivedere, sicuramente!


S come Saho
E’ stata la lingua “ufficiale” di questo viaggio. Ad Adigrat la maggior parte della gente che conosco parla Saho. Ruwasa è un nuovo villaggio composto quasi esclusivamente da gente proveniente dall’Irob. Si tratta di persone cui è stato promesso un pezzo di terra fertile da coltivare ed una nuova vita lontano dagli altopiani aridi del nord-est. Molti ci hanno creduto e sono partiti verso ovest carichi di speranza. Si sono trovati catapultati in una terra sconfinata, senza niente...Solo tanto caldo e malaria per cominciare una vita nuova! Nagaye, cari amici, non vi dimenticherò.

T come temperatura
Eccezionalmente calda al nostro arrivo a Ruwasa. (42°C). Mai provato un caldo così avvolgente. Era come stare vicino al fuoco e non riuscire a spostarsi!

U come Udine
Partenza e arrivo in treno da Udine. Sembra tutto così lontano quando parti eppure ti rendi conto di quanto è tutto così vicino…

V come vaccinazione
Ho “combattuto” la malaria a litri di acqua tonica. Dicono che sia un vaccino naturale contro la malaria perché contiene il chinino…Non so se sia vero, quello che è certo è che non ho sofferto alcun disturbo.

Z come zanzare
La sera spuntavano da ogni dove verso uno spiraglio di luce. Di diverse forme e dimensioni svolazzavano felici. Impossibile non venirne a contatto pur con tutte le precauzioni.
Le reti antizanzare diventavano indispensabili. E chi non le ha?

Situazione progetti Etiopia – luglio 2011

Il viaggio in Etiopia dal 12 al 20 luglio 2011 ha dato la possibilità di verificare le opere realizzate grazie alla collaborazione e all’aiuto concreto dell’Associazione “I nostri amici lebbrosi” di Udine.
Ad Adigrat, grazie all’associazione, è stato completato ed inaugurato l’edificio polifunzionale a due piani che è già sede per le cooperative del microcredito e per gli studenti sostenuti dal progetto. Ci sono locali destinati ad accogliere anche ospiti dall’Italia che volessero fare un’esperienza in terra d’Etiopia.
A Ruwasa (nuovo villaggio a nord-ovest dell’Etiopia, vicino al confine con Sudan ed Eritrea), grazie all’Associazione “I nostri amici lebbrosi”, è stato completato ed inaugurato un asilo che potrà ospitare fino a 120 bambini dal prossimo anno scolastico.

Questa la situazione dei progetti in Etiopia e sostenuti da tanti amici in Italia.

Microcredito. Luogo: Adigrat
Le donne, organizzate in tre cooperative, sono completamente autonome ed inserite nel mercato del lavoro ognuna con le proprie capacità e potenzialità. La situazione economica non è buona ma l’opportunità derivata dall’ottenimento del credito è stata sfruttata per avviare anche una minima attività da 58 donne. Ogni mese le tre cooperative si incontrano per la verifica delle attività, la gestione del conto bancario comune per le tre cooperative, e per incontri conviviali in un locale nell’edificio polifunzionale di Adigrat messo appositamente a loro disposizione.

Studenti. Luogo: Adigrat, Wukro, Dawahn (scuola superiore);
Addis Abeba, Mekelle, Dire Dawa (università).
L’anno scolastico è terminato e sette dei nove studenti di scuola superiore che hanno ricevuto il sostegno hanno superato la votazione di 70/100. Per due di loro si apriranno le porte dell’università per il nuovo anno scolastico.
Per quanto riguarda gli studenti universitari: Girma si è laureato in medicina, Bisrat ha ottenuto la laurea breve in scienze sociali, Eyassu, Agnes, Amare, Zelalem, Naib, continuano con successo il loro percorso universitario.
Gli studenti che studiano ad Adigrat hanno a disposizione un’aula studio in un locale messo appositamente a loro disposizione nell’edificio polifunzionale realizzato ad Adigrat e dove si intende creare anche una piccola biblioteca.

Agricoltura: Luogo: Irob
La produzione 2010 di miele non e’ stata molto buona causa piogge incostanti, scarse fioriture ma anche per mancanza di tecnica apistica dei contadini. E’ stato creato un dvd esplicativo sul corretto uso delle arnie razionali, grazie agli amici apicoltori udinesi, ed è stato messo a disposizione degli apicoltori per tentare di migliorare le loro conoscenze di apicoltura. La visione del filmato si terrà ad Adigrat nei locali del centro polifunzionale.

Sanità: Luogo: Alitena (Irob), Adigrat
La visita alla clinica delle suore “Daughters of charity” di Alitena ha permesso di programmare il terzo ciclo di cura del tracoma agli occhi. Grazie all’Associazione “I nostri amici lebbrosi”, sono stati devoluti 1.300 Euro per tale scopo. Verremo aggiornati della situazione non appena il ciclo di cura verrà attivato.
Ad aprile è stato ultimato un trattamento medico per persone affette da malattie della pelle.
Continua il sostegno a Haftom, il ragazzo paralizzato agli arti dopo una ferita da arma da fuoco. Dopo un primo ciclo di cure all’ospedale di Mekelle con fisoterapista e con adeguata alimentazione, Haftom è di nuovo ad Adigrat. Le sue condizioni sono notevolmente migliorate; ha guadagnato peso e forza per sostenere gli esercizi di fisioterapia. Si è pensato di trasferirlo di nuovo per qualche tempo all’ospedale di Mekelle per un ulteriore ciclo di fisioterapia prima del definitivo ritorno a casa.

Progetto “acqua“ : Luogo: Irob
E’ ancora allo studio la possibilità di realizzare una vasca di raccolta delle acque piovane e la realizzazione di un nuovo sbarramento per garantire un’ulteriore raccolta di acqua e per rinforzare la sorgente che andrà ad alimentare il pozzo scavato nella piana sottostante.

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Progetti futuri
Verrà formalizzata la creazione di un’associazione locale che avrà sede nel centro polifunzionale di Adigrat ed avrà lo scopo di gestire le attività di promozione umana ed ambientale in Etiopia con personale in loco.
Sono allo studio diversi progetti in tal senso: laboratorio di taglio e cucito, biblioteca, progetti agricoltura (piccoli allevamenti, orti), progetti ambientali (raccolta differenziata e riciclo rifiuti).